Matrimonio Imposto (DriEditore HistoricalRomance) (Italian Edition) by Daniela Serpotta

Matrimonio Imposto (DriEditore HistoricalRomance) (Italian Edition) by Daniela Serpotta

autore:Daniela Serpotta [Serpotta, Daniela]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-02-23T23:00:00+00:00


Capitolo 9

Durante l’assenza di Enrico, Caterina era stata assorbita completamente dai preparativi del matrimonio, tralasciando qualsiasi pensiero rivolto alle indagini.

Aveva fissato molteplici impegni: dalla scelta dei fiori, alle prove del vestito da sposa, dalla preparazione del suo bagaglio, alla serie di vestiti da ordinare per il nuovo guardaroba.

Un pomeriggio si sentiva così stanca da non poter nemmeno uscire di casa per recarsi in uno di quei Caffè tanto alla moda.

Enrico le aveva lasciato tutte le incombenze.

A malincuore comprese che i suoi doveri avevano la precedenza.

Stava riordinando dei fogli in un cassetto, quando un raggio di sole si riflesse in uno specchio puntando dritto verso il suo viso.

In quel momento il fascio di luce le ricordò un altro luccichio, che aveva attratto la sua attenzione giorni prima.

Richiuse il cassetto e si recò all’armadio, da cui trasse la borsetta a rete e la svuotò sul letto.

Osservando ciò che ne era caduto, individuò la pistola, un piccolo borsellino, una molletta e una spilla che riluceva per la brillantezza dei suoi zirconi.

Aveva la forma di una “M” e Caterina si stupì della sua presenza.

Decise di chiedere consiglio a Gioacchino.

Scese le scale e lo raggiunse nell’ingresso.

In quel momento, Elena venne annunciata dal maggiordomo. I tre si riunirono nel salottino verde e si sedettero al tavolino delle carte.

Caterina aprì il fazzoletto e ne rivelò il contenuto.

Una spilla da uomo brillava alla luce del sole che batteva dalla finestra aperta. Gioacchino la prese in mano e ne analizzò la forma.

«Dove l’hai trovata?»

«Era nella mia borsetta. E non so come possa esserci finita.»

Rimasta in silenzio, in quello scambio di battute, Elena sembrò illuminarsi.

«Ma certo! Ricordi quando abbiamo incontrato quell’austriaco, che barcollava nel corridoio del teatro? Tu ti sei accasciata per recargli soccorso quando è caduto. E io ti ho pregata di venire con me a cercare aiuto. In quel momento hai lasciato la reticella accanto a lui. Non era ancora morto, ansimava e deve averci messo la spilla prima di perire. Chissà forse ha voluto dirci chi era il suo assassino.»

Caterina arrivò alla più naturale delle conclusioni.

«Ecco cosa cercavano quando sono entrati nella mia stanza, o quando quell’uomo ha cercato di aggredirmi.»

Il viso del loro amico divenne grave.

«L’assassino deve aver pensato di recuperarla ma, avendo fallito, ha deciso di ucciderti. Così, qualunque cosa avessi scoperto, sarebbe morta con te.»

Era chiaro che avrebbe dovuto convincere la sua giovane padrona a prendere le dovute misure di sicurezza.

«Dobbiamo fare molta attenzione. Vorrei che non uscissi più di casa, per il momento.»

Ma il pensiero di dover vivere confinata fino al giorno delle sue nozze, gettò Caterina in una profonda tristezza.

Così Elena la invitò a partire l’indomani per un breve soggiorno presso la villa dei suoi genitori, sul lago di Como.

Gioacchino annuì, pensando che un periodo di allontanamento da Milano sarebbe stata la soluzione migliore.

Il viaggio in carrozza distrasse Caterina dal pensiero degli ultimi avvenimenti.

Era una giornata soleggiata e, discorrere con i genitori di Elena dei preparativi delle nozze, allietò il percorso accidentato su cui transitavano, irto di buche e di sassi.

Al loro



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